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A tanto annunzio piú d’un cor s’aggela
e piú d’un volto di que’ nigri imbianca;
perde ogni senso, perde la loquela
il re che sopra gli altri siede in banca.
Ma Satanaso, a cui la barba cela
e copre il petto sanguinosa e bianca,
scosse l’ orrende corna, e ’n piede surto,
disse: — Perché tardiam se ’l tempo è curto?
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Piacendo a Lucifèr (so ben che multi
di me piú dotti a ciò sarian eletti),
vorei provar lo sforzo di tre insulti,
co’ quai de’ mille i novecento petti
degli uomini ch’abbiamo qui sepulti
giá ruppi, e tuttavia ve n’empio i tetti;
e se da Dio vien ’st’uomo o da Natura,
che non minaccia e giá vi fa paura.
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La gola, la superbia e l’idolátria
fóron quel precipizio, dove l’uomo
dal nostro antico albergo e dolce patria
fece nel centro de la terra un tomo
tal ch’esso fino ad or non vi ripatria,
ché men di Dio gli calse che d’un pomo,
e successivamente poi vedete
il maggior numer vólto in questa rete.
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In questa rete, in questa pania, in questo
laccio d’ogni altro laccio di piú acquisto
tanti n’ avinsi giá nel career mesto,
ch’ai numer de’ prigioni non resisto.
A che parlarne piú? spedito e presto
son io, di mille fraudi ornai provisto.
Stativi pur sicuri ch’ad un cenno
quel tordo invesco, e tutto vel dispenno! —