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Non vo’ pensar che ’1 sol d’ogni scienza
e Lui, che ’l tutto sa, parte apparasse:
ver è che ne’ prim’anni ebbe avvertenza
eh ’esser qual era punto non mostrasse.
Con altri usò talor; però non senza
che la diletta madre lo lasciasse:
tant’ebbe sempre a cor, tanto gli piacque
viver suggetto a lei dal di che nacque.
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Cresciuto a duodeci anni, savio, umano,
bello, gentil, cortese, umil e schietto,
al tempio il piede, al povero la mano,
l’ingegno avea veloce al santo effetto:
atto che fosse puerile o vano
non si vedendo in lui, nascea sospetto
fra gli uomini saputi che ’l Messia
foss’esso, cui tant’anni ognun desia.
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Madonna, ch’ode il tutto, sa tacere
o ricoprire, a chi ne chiede, il fatto.
Pur mal si può celar quel che vedere
ciascun potea, da si bel corpo tratto.
Giá non mancò chi con parole vere,
alquanto dal volubil volgo estratto,
dicesse al suo fedel: — Se non vaneggio,
in quel figliuol divina essenzia veggio. —
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Or una de le molte volte avenne
ch’esso con essa madre e piú cognati
al tempio in Gierosolima sen venne,
ch’eran non so che giorni a l’ocio dati.
Quivi, con apparecchio piú solenne
d’ogn ’altra festa, sonsi raggunati
dottori, scribi, mastri e sacerdoti
per trar da le Scritture i sensi ignoti.
T. Folengo, Opere italiane - u.
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