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74 fingal

     Figlio del sir dei rapidi destrieri,
       Fior de' guerrieri.
            285Pugna, pugna, o braccio forte,
       In fatica aspra ed estrema;
       Sir d'acute arme di morte,
       Duro cor che mai non trema.
            Figlio di guerra,
       290Atterra, atterra,
       Fa che più candida
       Vela non tremoli
       Sull'onde d'Inistòr.
            Alza scudo orrendo qual nembo,
       295Che di morte ha gravido il grembo;
       Il tuo brando baleni rotando
       Qual sanguigno notturno vapor.
            Il tuo braccio sia tuono sul campo,
       Sia l'occhio di lampo,
       300Di scoglio sia 'l cor.
            Combatti, combatti,
       Distruggi, abbatti,
       Figlio del sir dei rapidi destrieri,
       Doma gli alteri.

      305Gaulo avvampa a tai note; il cor gli balza:
Fassi di sè maggior. Ma Svaràn cresce 13,
E soverchia il garzon: fende in due parti
Lo scudo a Gaulo; del deserto i figli
Sbigottiti fuggiro. Allor Fingallo
310Nella possanza sua sorse, e tre volte
La voce sollevò. Cromla rispose
Al forte tuono; s'arrestaro a un punto
Del deserto i guerrier 14; piegaro a terra
L'infocate lor facce, e a quella voce
315Di sè stessi arrossiro. Egli sen venne,
Come in giorno di sol piovosa nube
Move sul colle tenebrosa e lenta:
Stan muti i campi ad aspettar la pioggia.
Vide Svaràn da lungi il formidato
320Signor di Selma, ed arrestossi a mezzo
Del corso suo. Fosche aggrottò le ciglia;
Alla lancia s'attenne, e i rosseggianti
Occhi intorno rivolse. Ei muto e grande,
Quercia parea sopra il ruscel di Luba,
325Cui già rapida folgore del cielo
Lasciò brulla di foglie, e incotta i rami:
Quella pende sul rio, sibila il musco.
Tal si stava Svarano: ei lento lento
Si ritirò sopra il ciglion del Lena:
330L'accerchiano i suoi mille; e sopra il colle