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OSSERVAZIONI AL CANTO TERZO 65

tirle con estrema veemenza, ed abbandonarvisi. Le lagrime nel dolore sono tanto naturali ad uomo di tal fatta, quanto i ruggiti nello sdegno.

(11) Ossian non è solo poeta, ma uno del principali attori del suo soggetto. Ciò mette nelle sue narrazioni un calore ed un interesse, che non può trovarsi nell’opere degli altri poeti, per quanto eccellenti essi sieno. Alla descrizione delle sue prodezze giovanili egli fa sempre succedere la commiserazione dell’infelice stato della sua vecchiezza: e questo contrasto patetico fa un massimo effetto.

(12) La descrizione di questa battaglia è molto più breve delle antecedenti. Svarano e Cucullino erano pari in valore, perciò la vittoria dovea disputersi più a lungo. Ma Fingal era superiore al paragone. La brevità della descrizione mostra la maggior felicità della vittoria.

(13) Questa conversazione è molto ben collocata e toccante. Ella spira virtù ed amor domestico. Oscar è un giovine amabile, pieno di tenerezza per il padre, e d’entusiasmo per l’avo, che arde di desiderio di rendersi degno d’entrambi. Fingal si compiace della sua generosa indole, e gli dà le lezioni del vero eroismo. Che bel soggetto per un quadro! Fingal in mezzo, appoggiato sullo scudo in atto di ammaestrar il nipote: i cantori stan con le mani sospese sull’arpa per ascoltarlo. Gli altri eroi siedono per ordine con diversi atteggiamenti d’ammirazione, più sedata nei guerrieri provetti, nei giovani più vivace. Gaulo in disparte, pensoso ed alquanto torbido. Oscar in piedi dirimpetto a Fingal, pendente dalla sua bocca, con la gioja e’l trasporto dipinto sul volto: ed Ossian tra l’uno e l’altro con la lagrima all’occhio, e diviso tra l’ammirazione del padre, e la tenera compiacenza pel figlio.

(14) Fingal era figlio di Comal. È cosa degna d’osservazione, che Fingal, il quale fa sempre l’elogio di Tremmor e di Tratal, suoi progenitori, non fa mai alcuna menzion di suo padre. Parmi che la spiegazione sia questa. Da qualche luogo di questi poemi apparisce, che Comal fosse un guerriero soverchiamente feroce. Ciò basta perchè l'umanità di Fingal non possa molto compiacersi della gloria paterna. Egli ricopre il nome del padre in un silenzio ch’equivale ad una rispettosa condanna.

(15) Parrebbe che Fingal avesse proposto questa sua impresa giovanile come un esempio da imitarsi: ma da queste parole sembra piuttosto ch’egli non se ne compiaccia gran fatto. Non si scorge per altro chiaramente sotto qual vista egli disapprovi la sua condotta. Forse gli sembrerà imprudente la sua soverchia fiducia, per cui egli non permise che la donzella si nascondesse in qual-

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