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in una grotta. Ciò mette ii colmo della finezza dell’artifizio del poeta. Questa risoluzione toccante all’estremo grado rimove il confronto pericoloso fra i due eroi principali. La scena resta vuota per Fingal. Cucullino parte, e porta seco i nostri affetti: resta Fingal a riempirci lo spirito.

(8) Il carattere di Fingal è uno de’ più perfetti che sia mai stato immaginato da verun poeta, e forse a certi riguardi egli è più perfetto d’ogni altro. La perfezione morale dei caratteri è diversa dalla poetica. Consiste la prima in un aggregato delle più belle qualità; la seconda nell’idea astratta ed universale d’una qualità o buona o viziosa applicata ad un personaggio. Quand'io dico che il carattere di Fingal è perfetto, intendo non solo di quest’ultima perfezione, ma specialmente della prima. La perfezione, ossia l’eroismo di Fingal è d’una specie particolare, e pressochè unica. Il distintivo specifico di questo carattere è l’umanità. Fingal è acceso dall’entusiasmo di gloria, ma non vagheggia altra gloria che quella acquistata per mezzo d'imprese benefiche; non perniciose e funeste. Benchè sia il più grande de’ guerrieri, non ama però la guerra; anzi compiange più d’una volta sè stesso d’esser costretto a passar la vita tra le stragi. Egli non combatte mai che per difesa propria, o dell’innocenza: e cerca di vincere ancor più colla generosità che coll’armi. È grande, non strano; forte, non duro; sensibilissimo senza esser debole: amantissimo dei suoi, cortesissimo verso gli estranei, amico disinteressato, nemico generoso e clemente. Compassiona gl’infelici, e sente i mali dell’umanità, ma non cede, e si consola col sentimento della sua virtù, e coll’idea della gloria. Io non so se Fingal sia veramente padre di Ossian, o figlio della sua fantasia. È credibile che la natura e il poeta abbiano gareggiato in formarlo. Comunque siasi, un tal carattere è glorioso all'umanità e alla poesia. Omero è un gran ritrattista. Le sue copie sono eccellenti, ma i suoi originali non hanno nulla di comune con Fingal.

(9) Ecco il primo tratto dell'umanita di Fingal. Vede il suo nemico, ma non lo conosce per tale: non iscorge in lui che il fratello della sua amata; e la tenerezza che Svarano avea mostrato per la sorella gli fa dimenticare la di lui feroce natura.

(10) Parrà forse ad alcuni che questa tenerezza di Svarano mal s’accordi col suo selvaggio carattere. Ma l’affetto domestico non è mai più forte che nello stato primitivo di società. I selvaggi americani, crudelissimi contro i nemici, hanno per i lor congiunti un trasporto sorprendente. E quanto alle lagrime, la forza d’un carattere selvaggio non consiste nel superar le passioni, ma nel sen-