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445In qualche cupa solitaria grotta:
Ma non fugge Fingallo ove tempesta
D'aste minaccia; egli l'affronta, e ride.
     Vidi la lagrimetta in su le guancie
Della beltà: m'intenerii. Ma tosto,
450Come da lungi formidabil onda,
Del tempestoso barbaro la nave
Minacciosa apparì; dietro alle bianche
Vele vedi piegar l'eccelse antenne;
Fiedono i fianchi con le bianche spume
455L'onde rotanti; mormora la possa
Dell'oceàn. Lascia il muggir del mare,
Io dissi a lui, calpestator dei flutti,
E vienne alla mia sala; essa è l'albergo
Degli stranieri. Al fianco mio si stava
460La donzelletta palpitante: ei l'arco
Scoccò; quella cadèo. Ben hai del paro
Infallibile destra, e cor villano,
Dissi; e pugnammo: senza sangue e leve
Non fu la mortal zuffa: egli pur cadde;
465E noi ponemmo in due tombe di pietra
L'infelice donzella, e 'l crudo amante n 1.
     Tal fui negli anni giovanili; Oscarre,
Tu la vecchiezza di Fingallo imita 15.
Mai non andarne di battaglia in traccia,
470Nè la sfuggir giammai quando a te viene.
     Fillano, e Oscarre dalla bruna chioma,
Figli del corso, or via pronti volate
Sopra la piaggia, ed osservate i passi
Dei figli di Loclin; sento da lungi
475Il trepido rumor della lor tema;
Simile a mar che bolle. Itene, ond'essi
Non possano sottrarsi alla mia spada
Lungo l'onde del Nord: son basso i duci
Della stirpe d'Erina, e molti eroi
480Giaccion sul letto squallido di morte.
     Volaro i due campion, come due nubi,
Negri carri dell'ombre, allor che vanno
Gli aerei figli a spaventar la terra.
     Fecesi innanzi allor Gaulo, il vivace 16
485Figlio di Mornin 2, e si piantò qual rupe.
Splendea l'asta alle stelle: alzò la voce
Pari al suon di più rivi. — O generoso
Delle conche signor, figlio di guerra,

  1. Su questa storia e sulle moralità che seguono vedi l'osservazione.
  2. Capo d'una tribù che per lungo tempo disputò la preminenza allo stesso Fingal.