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OSSERVAZIONI AL CANTO SECONDO





(1) Dopo la precedente descrizione, questa domanda, a dir vero, sembra alquanto strana. Viene alla mente la risposta di colui ad uno che gli domandava perchè piangesse: Mirum quin cantem: condemnatus sum.

(2) Ottimamente il poeta scelse fra tutti il personaggio di Conal, per fargli comparire questa visione. Il suo carattere sedato lo rendeva più atto a prestarle fede, ad inspirarla agli altri, e a dar autorità al consiglio dell’ombra.

(3) Come riluce questo tratto di spirito in mezzo alle tenebre di queste superstizioni! Lo spirito può trovarsi unito all’ignoranza, come la dottrina alla stupidità. Il sentimento di Cucullino fa onore alla svegliatezza del poeta, e mostra che la sua mente era anco in questo superiore al suo secolo. Del resto, le parti di questo dialogo sono egregiamente distribuite, e convengono perfettamente ai caratteri. Conal teme: il timore è padre de’ fantasmi, e dispone alla credulità. Cucullino non sente che il suo eroismo, ed è passionatissimo per la gloria. Questo carattere non s’accorda molto con la superstizione.

(4) Non è proprio che dei grandi maestri il far sentire della differenza nei caratteri simili. Sembra che l’eroismo di Cucullino sia spinto al più alto segno: pure Ossian, senza pregiudicare a questo eroe, trova il modo di farci concepir nel suo Fingal qualche cosa ancor di più grande. Cucullino non può risolversi a fuggire; e perchè? perchè ha vergogna di Fingal. Sembra che questa sia l’idea archetipa della perfezione eroica. Cucullino riguardo ad esso ha quella inferiorità che ha un particolare rispetto al suo universale, una perfetta copia rispetto al suo modello.

(5) Non si farà certamente ad Ossian il rimprovero che Omero fa a sè stesso, che i suoi eroi garriscono, e si svillaneggiano come femminelle; nel che certamente egli si fa giustizia, ed ha più buona fede de’ suoi difensori. Le risposte degli eroi di Ossian sono brevi, gravide di senso, e piene di dignità.

(6) L’azione di un poema è tanto più nobile ed interessante, quanto meno ella si riferisce all’interesse personale dell’eroe. Abbiamo pochi poemi epici d’una tal no-