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libro primo | 75 |
o il frigid’Equi e di feraci ulivi
gli audeni colli densamente bruni,
o il curvo lido, che flagella inquieta
l’onda di Luni.
La mia pietade è cara al cielo, ai figli
del nobil fango la mia musa è cara:
musa d’inganno e di viltá nemica,
di lode avara:
cinta di quercia il lungo crin s’appoggia
su l’arpa, avvezza a trionfar degli anni,
applaude al merto, ama la plebe oppressa,
odia i tiranni.