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dunque per servire al mondo ed ai vostri capricci siete robusti, siete anzi instancabili nelle vie del peccato; e poi tutto vi spiace, tutto vi è grave quando si tratta di obbedire alla Chiesa? Ma che vi comanda poi finalmente la Chiesa? Ciò, che Gesù Cristo medesimo ha comandato, dice il Grisostomo, perchè il Signore stabilì la Quaresima, Sanctam Quadragesimam Dominus consecravit: ciò che hanno decretato gli Apostoli insieme uniti, congregati sanxerunt quadraginta dies jejunii; ciò che quindi fino dal primo secolo ordinò S. Ignazio martire ai fedeli, perchè la prescrizione del digiuno quaresimale è tanto antica quanto la Chiesa medesima; ciò che dal Concilio di Nicea fino a quello di Trento, e da quell’epoca sino alla nostra si è sempre prescritto solennemente e dai veri fedeli sempre osservato; ciò infine che non si può violare senza grave colpa (quando cause legittime dalla Chiesa riconosciute non ci dispensino) poichè, come insegnano i Santi Ambrogio ed Agostino, digiunare fra l’anno è rimedio dell’anima, non digiunare in quaresima è peccato.

Credete forse lieve colpa la violazione dei precetti Ecclesiastici? Udite Tertulliano. Violare arditamente le leggi della Chiesa è una specie di apostasia dal Vangelo: poichè posto che si rigettino i suoi comandi, che importa che ciò si faccia per timore dei castighi come un tempo, o per amore di mollezza come adesso? Anzi peggio per gola e mollezza: perchè s’era apostata chi ricusava di morire per Iddio, nol sarà chi sdegna di vivere per lui obbedendo a leggi sì miti? La trasgressione dei precetti Ecclesiastici siccome prende di mira l’autorità della Chiesa, così fa dubitare a buon dritto se si abbia più quella religione, di cui la Chiesa è maestra e custode.

Conservate nel cuore la religione, benchè non la palesiate al di fuori? Ma la Chiesa Cattolica non riconosce per figli se non quelli da’ quali è pubblicamente riconosciuta per madre colla esteriore osservanza delle sue leggi; e questo esterno culto e questa pubblica obbedienza, dice S. Tom-