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alla cui coscienza rimetto il giudizio. I medici poi, dice S. Carlo Borromeo, si rammentino di provvedere all’altrui sanità corporale in modo, che non si scordino di quella assai più importante dell’anima; e si guardino perciò dal non partecipare alle altrui colpe colla troppa facilità di permettere l’uso dei cibi proibiti a chi è impassibile in Carnevale, e subito malato in Quaresima.

Dopo tutto questo, o Dilettissimi, e che vi rimane dunque ormai più di quaresimale astinenza rispetto al pranzo? Nei Mercordì de’ quattro tempi, nei Venerdì e Sabbati di tutto l’anno è già proibito sempre l’uso della carne, e la Vigilia di S. Giuseppe cade quest’anno in Venerdì: dunque tre soli dì è proibita la carne in vigore della Quaresima, giacchè pegli altri è la legge universale di tutto l’anno. Tre soli dì invece di quaranta? Ed un solo dì di puro olio quale è il Venerdì Santo pei secolari, e gli altri Venerdì pei Sacerdoti, mentre dovrebbero esser tutti di rigoroso magro? Sì: il Regnante S. Pontefice piegandosi alle calamità dei tempi ci dispensa dal rigor primo del quaresimale digiuno: Iddio stesso che ci parla per bocca del Capo Supremo della sua Chiesa ci dispensa ed assolve; ma e Dio e il suo Vicario in terra ben a ragione esigono, che quanto è più reso mite il precetto e più volentieri e più esattamente si osservi.

Orsù dunque, o figli carissimi in Gesù Cristo, profittate di questo santo tempo accettevole. Sia questo come una decima che offerite a Dio per tutto l’anno, affinchè Ei ve lo accordi poi tutto pieno di prosperità, siccome io vel desidero, e prego ardentemente. Per molti di voi questa Quaresima sarà pur troppo l’ultima. La passata fu l’ultima per tre mila quattrocento circa de’ miei figli sparsi per tutta la Diocesi; e la imminente Quaresima per quanti sarà l’estrema?.... Ah prevenite adunque, ve ne scongiuro, l’irrevocabile sentenza del giudice eterno, profittando ora del perdono che vi offre da padre! Se le vostre membra furono pur troppo