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– sussidi didattici –


restituire il tutto all'insegnante. Un lavoro faticoso che poi ho interrotto limitandomi a una sintesi. Ho anche cercato di limitare al massimo, per poi rinunciare, l'uso di lucidi, diapositive e slides: hanno un potente effetto soporifero, come le lezioni frontali. Ho utilizzato molto i cartelloni da costruire insieme mentre si sviluppava l'attività. È una buona sintesi, spesso con schemi e disegni, che resta poi alla classe come traccia per riflessioni autonome con l'insegnante. A volte, per stanchezza, per la presenza di un giovane supplente o per l'assenza dell'insegnante la classe tendeva a distrarsi. In questo caso mi fermavo e restavo in silenzio. Poco alla volta l'attenzione ritornava e prima di ricominciare verificavo la disponibilità a prendersi la responsabilità dell'apprendere. Cerco di mettere molta attenzione a spiegare le regole di un gioco di un'attività. Se lo faccio in fretta si può creare confusione nella fase esecutiva e si perde tempo. Mi soffermo a chiedere: "Avete capito bene cosa dobbiamo fare? Lo devo ripetere? Avete domande?" Chiedere di parlare facendo il giro è un metodo per coinvolgere tutti che ha vantaggi e svantaggi. Da una parte tutti hanno l'opportunità di parlare, e non i soliti dalla parola facile, dall'altra si tratta comunque di una forzatura rispetto ai più timidi e riservati. Se in classe succede qualcosa di particolare, fuori programma, mi fermo e cerco di coinvolgere la classe nel gestire la situazione. Faccio un esempio.

Sono un mostro!

Una volta, in una quinta di una scuola primaria, una bimba, che appariva un po' ai margini nel gruppo classe, scoppiò a piangere dicendo: "Io sono un mostro!" L'insegnante cercava di consolarla dicendo: "Non ti preoccupare, il prossimo anno cambierai scuola e vedrai che ti troverai bene". Cercai di far parlare la bimba ma era bloccata. Allora chiesi alla classe: "Secondo voi come si sente la vostra compagna? Che emozioni prova?" I rimandi dei compagni

aiutarono la compagna a calmarsi e a raccontare. Quand'era in prima un diverbio con le compagne per una questione di biro mosse la reazione protettiva della mamma, maestra nella stessa scuola. Il risultato fu che le compagne


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