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Esploratori di Pace. Itinerari educativi

Qualche volta ho modificato l'agenda durante il percorso inventando nuovi strumenti per rispondere a una situazione particolare. Ecco un esempio.

La lampadina In una scuola primaria alcuni semplici giochi cooperativi si svolgevano con difficoltà a causa di un bimbo particolarmente agitato, bisognoso di essere sempre al centro dell'attenzione. Per la volta dopo preparai un gioco particolare. Diedi a ogni alunno un pezzo di filo elettrico spellato alle estremità. Chiamai il bimbo che faceva fatica a collaborare e gli chiesi di aiutarmi. Doveva collegare una pila da 4,5 volt a due fili e, all'estremità opposta del cerchio, posizionare una lampadina. Se il cerchio dei fili era ben collegato si sarebbe dovuta accendere la lampadina. La classe era molto attenta e ansiosa di vedere il risultato. Il bimbo si impegnò per verificare che tutti i collegamenti fossero corretti e alla fine si accese la lampadina, con grande soddisfazione di tutti!

Ho cercato di fare attività di due ore consecutive senza interruzioni, come il cambio d'ora o l'intervallo, perché in tal caso si spezza la magia del lavoro e si rende più faticosa la ripresa del tema e la concentrazione. Due ore scolastiche, spesso di 50 minuti, compresi gli spostamenti e la sistemazione, si possono reggere bene. Di norma gli incontri erano tre e cercavamo di organizzarli con cadenza settimanale. Era il giusto ritmo che permetteva una pausa di riflessione (in classe o autonoma) senza disperdersi in un periodo troppo lungo.

La conduzione Ho sempre pensato che per una conduzione ideale occorresse essere in tre: uno è centrato sulla classe e sull'attività, uno fa da regista calcolando i tempi ed eventualmente modificando l'agenda, il terzo prende nota, registra, filma quello che emerge. Trovandomi a lavorare spesso da solo ho cercato di fare del mio meglio.

Per un periodo ho registrato i momenti di condivisione e di dibattito per poi


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