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vi prefazione alla prima edizione


Da questa analisi sorgono due ordini di problemi che vengono successivamente approfonditi: i problemi concernenti la trasformazione logica dei concetti, riguardata come sviluppo psicologico e come istrumento di conoscenza (capitolo III); e quelli che si riferiscono al significato e all’acquisto dei concetti più generali di spazio, tempo, forza, moto ecc. (cap. IV, V).

Le questioni teoriche della Fisica sono prese in esame nel cap. VI, in rapporto ad una critica del meccanicismo, la quale si conchiude con talune osservazioni riferentisi al proseguimento della spiegazione meccanica nei fenomeni della vita.


L’idea che ci formiamo della Scienza non è qui svolta esplicitamente in armonia con un generale sistema filosofico.

Non entra nel nostro quadro esaminare i rapporti fra sapere e volere al di là di quello che richieda la definizione stessa della Scienza. Quindi il valore di questa viene da noi postulato, ed ogni giudizio apprezzativo che vi si riferisca rimane escluso dalla nostra critica.

Non è già che stimiamo il sapere scopo a sè stesso. Vediam bene che «la Scienza per la Scienza» è formula vuota di contenuto sociale. E d’altra parte che il sapere può porgere alla volontà soltanto i mezzi dell’operare, ma non i fini; che è assurdo cercare nella Scienza le norme della vita.

Ma riteniamo che la volontà scientifica, all’infuori dello scopo utilitario, ponga essa stessa una norma significativa, quando riconosce, ed afferma il vero come indipendente dal timore o dal desiderio e promuove così lo sviluppo pieno della persona umana, la coscienza, oltrechè la potenza, di un volere capace di riguardare al di là dei fini transitorii del presente, verso un più alto progresso futuro.

La fede in questa filosofia scientifica ci ha tratto dai campi della Geometria, ove il pensiero riposa tranquillo nella sicurezza degli acquisti, a discutere sulla preparazione di una scienza gnoseologica che possa divenire oggetto d’intesa degli studiosi, e che porti ad unificare i varii dominii del sapere in una veduta sintetica del procedimento conoscitivo.

Da ciò il disegno di un’opera che, ravvicinando così largamente oggetti