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Le monografie inserite in questo volume furono tutte comprese nella collezione Custodi, e riescono perciò non difficilmente accessibili agli studiosi. Le differenze fra l’edizione presente e quella del Custodi sono, per altro, dal punto di vista formale, molte e assai notevoli. Giacché il Custodi, pur tanto benemerito, non si contentò di riprodurre fedelmente i testi, ma, giusta il costume allora in voga, volle raffazzonarli, ora ammodernando o italianizzando espressioni antiquate o dialettali, ora rifacendo qualche periodo sgangherato, ora sopprimendo frasi, e qualche volta brani, che non potevano troppo andar d’accordo col linguaggio areligioso degli anni immediatamente prossimi alla Rivoluzione; cadendo talora (come suole avvenire a chiunque s’ incammini per cosi pericolosa via) in veri e propri errori d’interpetrazioni, ossia venendo a tradire non solo la forma, ma anche il pensiero dei síngoli autori. Documentare minutamente tutto ciò, sarebbe cosa troppo lunga e anche inopportuna, chi pensi che l’interesse degli scritti qui raccolti è scientifico piú che letterario, e che p. e. lo Scaruffí, nell’esporre i propri concetti, si valse dei consigli del giureconsulto Pier Giovanni Ancarani, senza i suggerimenti del quale avrebbe forse evitate talune prolissitá. Basterá quindi asserire che, mercé una diligente collazione, che ha voluto compiere per me l’amico Fausto Nicolini, il quale mi ha aiutato anche nella revisione delle bozze, i testi sono qui riprodotti nella loro veste genuina: — V Aliiinotifo di su la rara edizione di Reggio Emilia, 1582 (una delle piú belle edizioni cinquecentesche, stampata con gran lusso dal tipografo Ercolano Bartoli); il Trattato del Serra, di su la brutta e spropositata, ma rarissima ediz. pubblicata a Napoli, da Lazzaro Scorriggio, nel 1613; il Trattato