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di scudi d’oro all’anno in valuta moderna, ed asserisce essere stata copiosa altresí d’oro, di cui Plinio narra che ne cavavano d’effettivo metallo 20.000 libbre all’anno, quasi tutto dall’Asturia, oltre la quantitá di ferro, rame, piombo e di tutte l’altre cose che rendeva quella provincia: onde la Spagna fu in quel tempo a* romani ciò che in oggi sono le Indie occidentali alla Spas^na. Dev’ella dunque conformarsi nelle sue zecche a quelle proporzioni che tra l’oro e l’argento si praticano ne’ suoi empori, e principalmente in Siviglia, eh’ è la principale scala delle Indie.

L’ Italia riceve oggi la maggior parte di questi metalli anche essa dalla Spagna, tutto che anticamente ne fosse ella stessa feracissima, al dire di Plinio, libro xxxiii, capitolo 4, ove. narrando le ricchezze che dagli altri paesi portavano i romani, dice che «Italiae pafcitum est vetere mterdicto patrvm, alioqui íiulla fermio r metallorum qicoque erat iellus-»\ e seguita: < Ex fai íex censoria ictimuloium auri fodinae in vercellensi agro, qua ca%’ebaiur, ne phis quinque viillia hominum in opere pnblicani hahei-ent». Ma ora appena ne ha ella i vestiggi e le fallaci piú che felici speranze in molte parti, ove ne apparisce qualche segno. Al presente dunque ella dalla Spagna principalmente le riceve, sebbene non poco oro ancora in ongari viene dalla Germania; ond’ella deve conformarsi quant’è possibile alle proporzioni principali di Genova, che può dirsi il vero magazzino di queste preziose paste.

La Germania è fertilissima ancora di metalli, e l’ imperadore delle sole miniere delle cittá montane in Ongheria, del 1657, ch’io le visitai, ne traeva d’ordinario 2000 talari al giorno netti dalle spese, oltre all’oro, che in somma considerabile d’ongari si convertiva; e l’uno e l’altro, battuti nella zecca di Cremnitz, una volta o due al mese, sino a Vienna si mandava. Ma, oltre a queste, ha egli altre miniere in Boemia e Slesia, altre ancora nella Stiria superiore ed altrove; e, quanto agli altri Stati d’AUemagna, ne sono di ricchissime in Baviera e quasi per tutta la Sassonia ed altri Stati. Onde la proporzione dell’oro all’argento in que’ paesi sarebbe forse diversa dagli altri Dio sa quanto, se la Germania non avesse commercio con altri