Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/324

gli altri, spogliando i popoli con monete inferiori al giusta valore di buona parte delle loro sostanze.

So che a questo passo incontrerò la poca soddisfazione di molti mercanti, che mille cose sono per opporre al mio discorso. E mi diranno che, se alcuno ve n’è fra loro clie a questo traflico delle monete sia applicato, non sono però tutti; e che quei medesimi non lasciano di trafficar anche in manifatture dell’arti ed in altri negozi ; e anzi che le vere cause del passaggio delle arti dall’Italia in altri paesi sono state in parte i tradimenti degli artigiani stessi, che, allettati da maggior guadagno, hanno portato le arti fuori delle patrie loro, ed in parte le gabelle troppo gravi, che da molti principi sono state imposte su quelle mercanzie, aggiuntici i frequenti appalti di varie merci; perché spesse volte i principi, per accrescere con malaccorto consiglio le proprie entrate, non s’avvedono di perderle, mentre aggravano troppo le mercanzie, e sono causa che il mercante le tralascia o le fabbrica piú leggiere e di minor perfezione, onde si scredita fuori la fabbrica e se ne rovina il traffico, con danno irreparabile dell’entrate pubbliche. Ed addurranno cento storiette particolari del modo con che varie mercanzie italiane son cadute a terra e tuttavia vanno perdendosi; e soggiungeranno di piú che l’avere i nobili in molte cittá abbandonato la mercatura in mano della gente inferiore, investiti li capitali in contee e marchesati, pigliando quasi a schifo l’esercizio, che pur è nobile, dell’onorata mercatura per far vita signorile e da principi, ha dato nella maggior parte delle cittá l’ultimo crollo anche alle arti, che da’ ricchi per l’ addietro venivano sostentate. Al che non contraddico, non accusando io quei mercanti, che non sono degni d’accusa; ma replico che, fra l’altre cagioni della perdita della mercatura in Italia, la mercanzia delle monete non è delle infime, mentre quei capitali, che pur sono i piú grossi, sono morti ad ogni altro, fuorché al mercante stesso che li maneggia.