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sarebbesi conservata sana si lungo tempo la Toscana, che pure non è nell’Indie, ma nel mezzo d’Italia, e traffica del continuo con altre province, pur troppo da cotal morbo infette; anzi sarebb’ella tuttavia nella sua primiera constituzione, se, mutando la dose a’ suoi scudi, non avesse ella trascurato i veri lattorari. Onde vedrá quanto poco fondamento abbiano i discorsi di quelli, che, nell’oscuritá di queste materie non trovando ove mettere un pie sicuro per mancanza di lume delle piú vere cognizioni, disperando de’ rimedi, saldamente pronunziano esser male incurabile, e tanto piú in questa opinione si stabiliscono quanto che vedono ne’ loro paesi essere stato in ogni tempo medicato, ma invano, con infiniti bandi e proclami, che a nulla giovarono. Che se faranno riflessione come abbia potuto qualch’alIro Stato si lungo tempo mantenersene esente, non avranno ragione di si fattamente disperare.

Tanto basti, o lettore, averti detto sul tuo ingresso alla lettura di questo libro, nel quale non devi pretendere quella pulitezza di stile né quella facondia, ch’io non professo e non ti prometto Le materie dogmatiche sono come in architettura l’ordine toscano, che con gli ornamenti troppo gentili si deturparebbe. Attenderò alla sodezza delle massime ed alla distribuzione ordinata delle cose da dirsi, onde risulta la chiarezza. Ti porrò bensí innanzi ne’ primi capitoli alcune cognizioni dell’antico valore de’ metalli e delle monete, ed altre notizie erudite, che, se avido sei d’ intender subito i fondamenti delle mie opinioni circa lo stato presente delle cose, ti sembreranno forse un poco lontane dall’intento principale. Ma leggile pure, e proseguisci con ordine, che vedrai nascerne lume tale a poco a poco, che, a guisa di coloro che, dimorati lungo tempo nelle tenebre, onde non soffrirebbono di primo tratto una luce gagliarda, col trattenerti qualche poco fra quest’ombra dell’antichitá, giugnerai finalmente a veder chiaro anco in faccia al sole.

Tu nel restante supplisci con la tua bontá compatendomi ; e vivi felice.

Economisli del Cinque e Seicento. 16