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APPENDICE


I

Appii Brundusii Fundani, philosophi
ac medici praeclarissimi, de authore
Decasticon

Territus et dura districtus compede, Serra,
  fortunam assuetus pauperiemque pati,
monstrat uti parto fiat spectabilis auro
  Parthenope, ut proprias provida noscat opes.
Et regi et Regno bene consulit, undique septam
  erroris potuit qui reserare viam.
Regia iam pietas rumpat fera vincula; capto
  publica iam supplex consulat utilitas.
Si sua sic prosunt, videat cum pauca sub arcto
  carcere, quid si esset multa videre potens?


II

Sonetto del medesimo autore

     Quasi fiamma che serra angusto luoco,
s’avvien che per uscir via si procacci,
ondeggia intorno, e par ch’il tutto abbracci,
e gli è di largo van lo spazio puoco;
     del tuo molto valor ristretto il fuoco,
pur vince di fortuna i duri impacci,
e tra gli orrori, le catene e i lacci
risplende sí, ch’altrui non sembra un giuoco.
     Studi giovar, e con remedi nuovi
sani ben lunga infirmitá, che pria
curò, ma non sanò, medica mano.
     Cosí il ciel, e chi può, non facci vano
del tuo pronto saper l’effetto sia1,
come in un tempo dilettando giovi.


  1. Cosí nel testo [Ed.].