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190 cause che fanno abbondare li regni d'oro e argento

di marche di Piacenza il simile di quel di Roma; e in quel tempo dice che il cambio era basso, e da dodici in quindici anni in qua il cambio è alterato, ché in Roma si è dato e dá il scudo d’oro e in Regno si riscote grana centotrentacinque, insin a 40 e 45, e il simile per il scudo di marche di Piacenza, e per il scudo di Fiorenza si riscote grana centoventicinque insin a centotrenta; il che si dice esser causa che ognuno che vorrebbe comprar robba porta denari per cambio e non in contanti, poiché per un scudo non potria riscotere piú di carlini tredici e per cambio ne riscote quattordici e piú, e cosí per il scudo di Fiorenza di lire sette e mezza, la cui valuta dice essere carlini dodici, ne riscote tredici: se tutto questo fusse vero, non occorreria disputare. Ma non è altrimenti vero l’ultimo, che da dodici o quindici anni in qua, portandosi un scudo d’oro di Roma o di marche di Piacenza, se ne riscotesse carlini tredici, ché se ne riscoteano non solo carlini tredici e mezzo in quattordici, ma quattordici e mezzo e quindeci, cosí come dura ancora ed è noto a ciascuno, e che il prezzo del scudo è andato sempre variando e crescendo insin a carlini quindeci; sí che non solo non vi è il guadagno predetto nel cambiare, ma il contrario. Né questo errore lo defenda, che la pragmatica stabilisce il prezzo del scudo d’oro in carlini tredici, perché dall’uso non s’osserva, né credo che egli o altri avesse dato o volesse dare li scudi, né in quel tempo né al presente, per carlini tredici. Né mi può negare che, portandosi scudi di marche di Piacenza o d’oro di Roma, quali vagliano carlini tredici e forse meno nell’una e nell’altra parte, che non avria il medesimo guadagno e utile che avria nel cambio, e all’incontro nulla guadagnarebbe estraendo scudi da Regno per le parti predette per farli dopo ritornare per cambio, valendo il scudo in Napoli il prezzo che si è detto. E il simile si dice del scudo di lire sette e mezza di Fiorenza, quale d’argento è vero che valea in Napoli carlini dodici e meno, ma d’oro valea piú di tredici. Sí che l’inganno consiste in questo: che il prezzo del scudo d’oro in Napoli è alterato e cresciuto, e nelli detti luochi è stato quasi sempre il medesimo, né mai il scudo in Napoli è corso per moneta, ma per mercanzia, e