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parte seconda - capitolo i 179

né dovea né possea produr l’effetto. Per chiarezza della quale veritá, si discorrerá tanto sopra la ragione quanto sopra l’esperienza: cioè, se essendo vere, provariano la detta conclusione, e dopo se sono vere; perché, per renderla falsa, ci basta una delle cose predette esser falsa, maggiormente se tutte saranno false.

E, incominciando dalla prima, cioè se, essendo vere, provino la conclusione, si formará l’argomento secondo la ragione sua, acciò si conosca e meglio s’intenda, essendo proprio della veritá farsi conoscere con discuterla. Il simile si dice della bugia, quale ordinariamente ha loco quando non si discute e l’intelletto s’appaga della prima apparenza. L’argomento dunque è tale: — L’altezza del cambio porta guadagno a chi vuole portare denari in Regno con cambiarli e non con portarli in contanti. E, perché il fine d’ognuno in tal materia è il guadagno, dunque ognuno, che ará da portare denari in Regno, le portará per cambio e non per contanti. Perciò è vera la conclusione che l’altezza del cambio, quale genera guadagno, non faccia venire denari in Regno in contanti, ma per cambio; e cosí necessariamente séquita che l’altezza del cambio sia causa della penuria di denari in Regno.

Questo argomento par che contenga una veritá chiara e facile e, come egli dice, sensata nella sua prima apparenza; ma, per non ingannarci, bisogna discutere bene le parti e conclusione dell’argomento. E, incominciando dalla conclusione, che è quella: "dunque ognuno portará denari per cambio e non in contanti", dalla quale si fonda l’altra principale: che l’altezza sia causa della penuria, dico che detta conclusione, dato che siano vere le parti dell’argomento e che da quelle seguitasse necessariamente e non contingentemente, include una supposizione necessaria: che o prima del cambio siano venuti li denari in contanti in Regno, o che, se non sono venuti, vi debbano venire, ché altrimenti in conto alcuno si pagariano in Regno. Il qual supposito mentre è vero, la detta ragione o conclusione, ancorché sia vera, non prova altrimenti o conclude l’opinione sua, che l’altezza del cambio sia causa della penuria di moneta in Regno: poiché, o prima vi erano stati portati di contanti, o poco dopo vi debbono venire; e che sia prima o dopo la venuta delli denari, poco e nulla importa