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168 cause che fanno abbondare li regni d'oro e argento

risiede il prencipe, tanto dura quanto dura il tempo dell’officio del viceré, come è noto. Poiché tanto può durare in un regno il governo d’un medesimo modo, in quanto vive il re che lo governa: dopo, morendo, o che il successore sia il figlio o altri, il governo che succede non sará il medesimo come quel di prima; e perciò è in proverbio: "Novo re nova legge": mentre non si conforma in tutto nell’opinione col predecessore, né meno può sapere che cosa il predecessore giudicava per disordine del suo regno, né che provisione avea da fare, né quelle che averá fatte per rimedio delli disordini passati, ché dalle esperienze passate si possa risolvere per li medesimi o novi disordini che succedono; ma, incomminciando a provare a suo modo, non vi è cosí certezza che debbano riuscire. Per la qual cosa li sudditi di Santa Chiesa, per la continua mutazione, non consequiscono quel governo bono, che potriano consequire se il governo fusse stabile.

Ma nel governo di Venezia, essendosi atteso dal principio della sua propagazione a governar bene, avendo per oggetto il beneficio publico, hanno instituito piú e diversi ordini, con farne d’ognora novi, migliorando o togliendo li passati secondo è parso espediente, particolarmente sopra la creazione di magistrati e regimento di quella, che s’è mai ritrovato in altre signorie e republiche simil modo di crear magistrati. E, come l’esperienzia ha dimostrato, non vi è stato dominio o republica al mondo che abbia tanto durato quanto ha durato e dura Venezia, che ancora è vergine, e sono circa mille e ducento anni che è edificata dopo del flagello di Attila. Dico dunque che, essendo l’ordine di creare li magistrati, e in tanta perfezione che è impossibile che alcuno vi si possa creare o per subornazione o compiacenza, come è noto a chi lo sa, né ascende a grado supremo persona che non sia esperimentata, né gli infimi e mediocri, e che in nisciuno di quelli abbia fatto malamente; ed essendo il Conseglio detto de "pregai" il supremo de tutti, come anticamente il senato in Roma, quale ha potestá di fare e disfare legge, guerre e pace (nel quale Conseglio sempre vi sarranno da circa centocinquanta senatori e piú, quali in effetto