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popo a poco è passata anche agli estremi rami occidentali della popolazione russa, i più esposti alla influenza latina, — ruçini, ruçinskij, presso ruski. Coll’ampliamento del potere de principi della dinastia kijeviana di San Vladimir e della colonizzazione slavonica da mezzogiorno ed occidente verso il settentrione e l’oriente della grande pianura europea orientale, il nome ruçin, e l’altra sua forma ruski (uomo russo) in principio locale divenne comune a tutta la popolazione slava della detta pianura, per tutta la federazione de’ principati della dinastia russa, o rutena. Questo nome restò comune ai rami della detta popolazione, i quali più tardi, dopo il XIV s. sono caduti sotto la dominazione de’ principi lituani della dinastia del Gedimin (i quali dopo la conquista di Kijev hanno preso il titolo di principi di Lituania e di RussiaMagnus Dux Russiœ) e hanno formato le specie occidentali della nazionalità russa, i bianco-russi e i piccolo-russi, — e al ramo orientale, nel quale fin dal secolo XIV, risiede già lo Stato di Mosca, che verso il secolo XVI ha compreso tutta la specie della Russia grande i cui principi nel XIV secolo hanno già preso il titolo di principi di Mosca e di tutta la Russia (vseja Ruçi). Gli scrittori latini del medio evo e de’ secoli XVI-XVII usavano i nomi russi e rutheni indifferentemente e per la popolazione orientale o moscovitica, e per la popolazione occidentale, che dopo l’elezione, tre volte ripetuta nel secolo XV-XVI, de’ principi lituano-russi al trono di Polonia, era entrata in unione federativa con la Polonia.1 Quando

  1. Prendiamo, per esempio, uno de’ più precisi descrittori stranieri della Russia antica, il Barone Herberstain, il quale era ambasciatore dell’Impero Germanico a Mosca, e scrisse il suo libro (Rerum Moscoviticarum commentarii. Russiæ brevissima descriptio et de religione eorum varia inserta sunt. Chorographia totius imperij Moscici et vicinorum quorundam mentio. Antrerpiae M. D. LVII), quando il popolo russo era diviso fra lo stato Lituano-polono e lo stato di Mosca. — Nella sua prefazione l’Herberstain dice: «Moscoviam mihi descripturo, quae Russiae caput est suamque ditionem per Scytiham longe lateque extendit..... etiam Slavonicae lingue (quae cum Rhutenica et Moscovitica eadem est cognitione benefitioque adiutum...» — Alla pag. 21 leggiamo: «Sed undecunque tandem Russia (cioè tutta la pianura europea orientale, Scythia) nomen acceperit, certe populi omnes, qui lingua slavonica utuntur ritum ac fidem Christi græcorum more sequuntur, gentiliter Russi, latine Rhuteni appellati ad tantam multitudinem excreverunt ut omnes intermedias gentes aut expulerint, aut in suum vivendi morem pertraxerint: adeo ut omnes nunc uno et communi