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tono della voce mi fece impressione e in quell’istante compresi che essa suppone....

— Ebbene, che cosa?

— Che egli non abbia combattuto... e sia fuggito! Pensate ch’essa è una debole donna, che non vedeva altro che l’adorato suo sposo di fronte alle palle o soccombente ad esse: una povera giovane che non può altro se non implorare Dio di lasciarle l’unico essere caro che abbia al mondo.

— Dunque non ha proprio nessuno? — chiesi, mentre la ragazza si asciugava gli occhi col lembo del grembiule.

— La sua famiglia la ripudiò perchè volle sposare un giovane povero e borghese, mentre suo padre è un personaggio d’importanza. Ed è scusabile se essa, quasi una fanciulla allorchè egli partì per la guerra, speri ch’egli siasi salvato.... magari fuggendo.

E son passati tanti mesi: essa scrisse lettere sopra lettere, ma nessuno seppe darle notizia e così...

— Egli è fra i mancanti, soggiunsi, mentre davanti ai miei occhi appariva una rozza croce sulla fatale pianura di Solferino.

— E così — continuò la servetta, indovidando il mio pensiero, così essa attende e dice ogni giorno alzandosi.

— Oggi riceverò notizie, e la sera si corica rinnovando la speranza.



Una settimana era appena scorsa che un mattino tra le mie lettere, ve ne trovai una per la signora Grisi, via tale, tal numero. Mi prese un tremito nervoso nel vedermela fra le mani, mi sembrava escisse da una tomba!

Sbrigai il mio giro sollecitamente, e quando mi apparve la nota testina tra le cortine della finestra, non potei trattenermi dall’accennar la lettera che tenevo in mano: mi pareva di sentire il sussulto di quel povero cuoricino angosciato.