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Costantino s’era appoggiato alla tavola, e tremava, senza sforzarsi alla calma.

— Lo ha già chiesto? — domandò.

— Sedetevi, sedetevi, ehi là! — esclamò l’altro, e con la penna gli faceva atto di sedersi. Voleva continuar la predica, ma Costantino disse con voce ferma, che contrastava col tremito di tutta la sua persona:

— So il mio dovere. Non darò mai il mio consentimento, perchè devo tornare fra poco in libertà, e mia moglie si pentirebbe...

Due solchi profondi sollevarono le guancie rosee del signore; un atroce sorriso gli animò gli occhi immobili: poi si fece pensoso.

— Sentite. Il consentimento del condannato viene richiesto solo per formalità. Suo dovere è darlo, e si tiene conto della sua buona intenzione. Ma fa lo stesso, anche se egli non lo dà... ehi là! Che... che... che... avete?...

Costantino svenne, cadde al suolo come uno straccio.

Fine della parte prima.