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nota 229


«correzione ed aggiunta». Qualche particolare poi, qualche momento allargò e chiari il Bongi stesso in quegli Annali, e qualcuno degli studiosi migliori, ricercando per una o per altra ragione tra la sua vita e le sue opere o tra la vita e le opere altrui ch’ebbero o potrebbero aver avuto con lui quale si fosse attinenza.

Tra gli studiosi sarei qui tentato di annoverare primo, e il Doni, tenendosene molto, dietro mi dá di gomito a decidermi, nientemeno il Gozzi, che nella Difesa di Dante gli fece sí gran parte e sí bello onore; ma al cómpito nostro piuttosto giova qui rammentare quelli de’ nostri tempi che, postisi a indagare di lui, si sono comunque assunto di esserne, come modernamente intendiamo, se non proprio come dovremmo intendere, i critici. Intorno all’invenzione e all’appartenenza della novella di Belfagor arcidiavolo infervorò, non aperse, la controversia il Calligaris, onde molto poi s’investigò e con molta sagacia si discusse e fin si dovè intrattenere per il Machiavelli il Villari. Piú complesse questioni, della vita e del pensiero, specie su gli ordini sociali, e però piú importanti, toccò il Bertana, paziente, succinto, scaltro, acuto. Dopo il quale smorto e incerto ne viene il Dobelli sul «chiosatore di Dante» che in realtá non fu chiosatore. Quindi piú intento volgiamo l’occhio al Boffito che ben ne incuriosisce dello scienziato occorso fuori, all’impazzata e da senno insieme, avanti la scienza vera; e lo volgeremo, qualche anno appresso, anche al Pellizzaro, benché dovremo poi dolerci d’esserne rimasti troppo delusi. All’incontro ove ci vogliamo addentrare per l’immaginario mondo delle novelle, seguiremo franchi il Petraglione, guida accorta e saggia, e come n’avremo profitto sempre cosí tal volta n’avremo anche diletto. Ne richiamerá l’Arlia su di un punto stuzzichevole della vita, la fuga di Venezia, ma non vi ritroveremo niente piú che non avessimo giá trovato in quegli Annali per il Bongi. Il tempo per altro non gitteremo sostando col Luzio intorno al museo Gioviano e ascoltando e ragionando notizie che o vi convengono o ne diramano e conseguono:

Giuseppe Calligaris, Anton Francesco Doni e la Novella di Belfagor, per le nozze Merkel-Francia, Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, luglio 1889, in 4°; poi, un poco piú succinto ne L’Idea, giornale scientifico letterario di Cagliari, II, 9-10, 1895, 14 e 28 aprile; di cui il Giornale storico della letteratura italiana, 1889, XIV, 335. Onde intorno alla novella e all’autore: