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68 i marmi - parte prima


defensore della chiesa, poi, supremo; gastiga i ribelli di Giesú Cristo con la verga e con il mèle gli unge, perché il vero padre de’ cristiani fa cosí; metter mano alla spada e, per insino che si fa il reo pentire e doler del fallo, s’abbassa il taglio, ma, come il malfattore è ritornato nella via della veritá e del giusto, se gli porge la mano e si sollieva.

Conte. Certo che Cosmo è un mondo pieno di fede, di caritá e d’amore: non mi dite altro, ché io vi giuro che l’allegrezza che io ne ho è infinita, perché veggio gli effetti delle vostre parole e mi chiarisco di tutto quello che la fama spande della sua illustrissima eccellenza.

Alfonso. Voi, in quella patria, specchio d’Italia e splendor del mondo, di Vinegia, come la fate?

Conte. Divinamente: quella è una stanza da spiriti celesti; in tutto il mondo non si ritroverebbe i piú mirabil gentiluomini; io credo certo che gli angeli fabricassero quel sito per salute de’ buoni. Lá vi sono, in una republica, tanti re, e ciascuno ama la sua patria di cuore, la serve, la conserva e la custodisce come la propria anima. Noi Martinenghi ci semo stati tutti, un tempo, e ben veduti e accarezzati mirabilmente. Abbiamo avuto servitú, per non dire amicizia, ancóra che quei signori sono la benignitá del cielo, con molti di quei magnifici illustrissimi: particularmente il clarissimo messer Niccolò Tieppolo, dottore litteratissimo e raro, il quale ha un figliuolo piú amatore della virtú, e premiatore di quella, che sia stato molti anni sono; il clarissimo messer Domenico Morisini si può mettere in ogni paragone di uomo divino. Sapete, messer Alfonso, come averrebbe a me, s’io volesse contarvi i signori illustrissimi viniziani, dotti eccellenti e stupendi? Come a colui che volesse numerar le stelle del cielo. Io particolarmente ho tre padroni amici unichi: il magnificò messer Pier Giorgi, messer Niccolò Salamoni e messer Luca di Mezzo, ai quali sono schiavo e servitor per lor merito.

Alfonso. Per dio, che qua c’è fama di parecchie decine! Un clarissimo messer Pier Francesco Contarini, litteratissimo e perito in molte lingue; messer Federigo Badoero, magnifico; un