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48 i marmi - parte prima


difese con gli scritti la parte della moglie disse che la teneva corpo, anima e ragione; Viveva, moriva ed era abile alla generazione come il marito; e per questo fondamento gli pareva che l’uomo non ci avesse tanta autoritá quanto s’era preso; tanto piú che naturalmente ciascuno nasce libero, e però è dovere che la moglie non sia schiava. Io ci aggiungerò che, per aumentare la generazione, fu fatta la donna; ed ella tiene piú pena, affanno, fatica e tempo spende a questa impresa che non fa il marito; egli concorre alla creazion sola e lei ad infinite cose inanzi che la creatura nasca».

Tofano. Io gli risponderei qui che, dapoi che le donne per questo debbono esser le maggiori, che quelle che non fanno figliuoli debbano esser trattate al contrario di quelle. La si fa ben discosto dal mercato! Gli uomini mantengano le donne, lievano le risse, sostentan le battaglie, si difendano dalle nimicizie, portan l’arme a conservazione degli stati, amazzano, eccetera.

Guglielmo. Questo fa per loro, ché le diranno: — io partorisco, tu uccidi; io non fo sangue, son pacifica; conservo, non distruggo; amo la pace, la quiete e il bene de’ miei figliuoli, e non insegno loro infinite cattive opere: onde per noi le republiche crescano e per voi si distruggono. — Or odi il resto: «Debbesi considerare ancóra che molti uomini maritati sono stolti e le donne loro savie; però non fia bene che le sieno sottoposte a tali scempi. Fu veramente ottima legge quella che s’usò giá in Acaia, che i mariti fossero alle lor moglie sottoposti: loro tenevano la cura di governar la casa, come fanno or le donne, e le donne tenevano i danari e andavan fuori trafficando, reggendo e governando».

Tofano. So che le cose dovevano andare bene a quei tempi! Oh, bisognerebbe bene che l’avesse fatto un brutto viso, a farmi paura! Ah! ah! che sciocchi uomini dovevano esser quegli a quei tempi! Io mi ricordo aver letto anch’io nella Sferza de‘ villani o nel Sonaglio delle donne, se ben ho memoria, che i Romani, quando volevan dir villania a uno che si lasciasse menar per il naso dalla sua donna, dicevano: — Colui starebbe bene in Acaia. — E Plinio, scrivendo a Fabato, gli