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capitolo lxiii 567

da remo per la banda di ponente.„ Ciò udito, saltò il generale nella corsia, e soggiunse: — Orsù, figliuoli, facciamo che non ci scappi qualche brigantino di corsari, e questo che la torre ci accenna debb’essere di Algeri.„ Si appressarono all’istante le altre tre galere alla capitana per ricevere gli ordini, e comandò il generale che due di quelle s’innoltrassero in mare, mentr’egli colle altre avrebbe fatto cammino terra terra, perchè con queste precauzioni la capitana sarebbe in istato di far il suo officio. La ciurma diè mano ai remi, spingendo le galere con tanta furia che pareva che volassero; e quelle che camminarono al mare scopersero a due miglia un brigantino, il quale parve loro di quattordici o quindici banchi all’incirca, e così era. Questo vascello, quando si accorse delle galere, si mise alla fuga con disegno e con isperanza di scappare attesa la sua leggerezza: ma il contrario gli avvenne, perchè la capitana era uno dei più leggeri vascelli che navigassero in mare, ond’è che andò accostandosegli siffattamente che quelli del brigantino conobbero a tutta evidenza di non potere più sottrarsi colla fuga. L’arraez avrebbe voluto che, deposti i remi, si fossero tutti arresi per non irritare il capitano che comandava le nostre galere, ma la sorte altramente guidava ogni cosa, e fece avvicinare tanto la capitana che i nemici potevano udire le voci che da essa partivano intimando che si arrendesse. Due Torracchi, ch’è come a dire due Turchi briachi, i quali stavano sul brigantino, spararono allora alcune archibugiate e uccisero due soldati che minacciavano le nostre balestriere. Il generale a tal vista giurò di non lasciar vivo uomo di quelli che stavano sul vascello; e fattosi ad investirlo con furia gli riuscì di sottrarsi disotto alla palamenta. La galera passò innanzi buon tratto, e quelli del vascello, vedendosi allora perduti, fecero vela frattantochè la galera voltava, e di nuovo a vele e a remi tentarono di fuggire; ma infruttuosa riuscì loro ogni diligenza, come inutile era riuscita l’audacia; giacchè arrivandoli la capitana, a poco più di mezzo miglio, li gittò sopra la palamenta e li pigliò tutti vivi. In questo sopraggiunsero le altre due galere, e tutte e quattro tornarono colla preda alla spiaggia, dove infinita gente era accorsa ad attenderle, desiderosa di vedere quello che si portasse. Il generale diede fondo vicino a terra, ed accorgendosi che stava alla marina il vicerè della città, fece calare lo schifo per guidarlo alla galera, e ordinò che si ammainasse l’antenna per appiccare subito l’arraez e gli altri Turchi da lui presi e trovati nel vascello, che in tutti arrivavano al numero di trentasei: gente robusta e per la maggior parte della classe degli archibusieri. Dimandò il generale quale di loro