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zia e della Santità, come protettore dell’Innocenza, il provveditore de’ Beni, il distruttore dei Vizi, e come il primo Sacerdote, il quale dopo il diluvio offrì il Sacrificio al Signore in rendimento di grazie, per cui in suo onore innalzavano Tempii, e gli erigevano altari 1.

Noè si dipingeva a due facce, con una delle quali guardava la generazione che terminava col diluvio, e coll’altra quella che cominciava da lui. Viri eruditi censent, dice l’A Lapide, Noe a Gentilibus vocatum Ianum bifrontem, quia duo saecula vidit, et coniunxit2. Sicchè i Gentili involti nelle tenebre dell’errore sbagliarono nel culto, ed invece di adorare in Giano Noè, al pari dei di lui discendenti, adoravano un Nume accomodato alle loro passioni.

La festa del Nume Giano dagli antichi Gentili si celebrava nel primo giorno di gennaio, donde il mese prese nome; si dipingeva al pari di Noè a due facce, con una guardava l’anno che finiva, e coll’altra quello che cominciava.

  1. Corn. a Lapide in Gen.
  2. Idem in Ezech. c. 31 v. 25.