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E s’accheta sol nel Regno Della santa Eredità. Come l’aria, pura pura Sale al Cielo la preghiera, Quest’amabile verzura Mette speme dentro al cor, Questa eterna primavera Canta un inno al suo Signor. Sei tu forse un paradiso, Che richiami a sanitate Il mio spirito conquiso Dal governo del dolor, Che alle membra mie spossate Rendi il pristino vigor? Ah! se preso a tua bellezza Ancor l’Angelo di morte Rispettasse tant’altezza, Tanto gaudio di quaggiù; Chi invidiar potrìa la sorte Dei beati di lassù? Ah! la squilla benedetta. Come invita al pio tributo. Alla Yergin prediletta, Nostra madre di pietà, Che all’Angelico saluto Ci diè vita, e santità! Se degli Angeli Reina Qui l’invoca ogni mortale,


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