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gnitosa. Già si sente da un interna forza tirato ad entrare nel luogo santo di Dio. Egli colla mente in gombra di religiosi pensieri penetra nel santuario, ed oh che aspetto venerabile e divoto gli si pre senta! Oh come si riempie l’anima sua di un insolito piacere in questo asilo di pace! La Maestà del sacro Tempio, il divoto silenzio, l’imponente oscurità (12) pare che il rispetto accrescano in queste mura divine! La meditante intelligenza tutta con centrata rimane nei suoi pensieri! Una malinconia soave, ed una voluttà celeste tutto inebria il suo spirito! Un linguaggio di amore sembra, che par li nell’interno dell’anima, e con voce soave gli di ca: È questa la bella casa di Obededom, dove ogni benedizion discende: qui abita Iddio. Già colla mente ricolma di divoti pensieri si avvicina a quel tabernacolo santo, ove il Santo de’Santi è in soglio di pietà assiso, e genuflesso l’adora. Dopo adorato il divin Redentore, e palesato i suoi puri affetti alla gran Regina del Cielo, già comincia ad ammirare quanto vi è di bello, e di sacro in questo santo luogo. Sale con due gradini sul presbitero, e guarda il quadro grandioso dell’Altare Maggiore, nel quale è dipinto Nostro Signore assiso sull’augusto suo Trono, innanzi al quale è prostrato il glorioso Pa trono S. Francesco, che riceve delle SS. Mani di Gesù Cristo le sante Indulgenze Plenarie, ed in