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.3 3ì I si entra poi a parlar di interesse e della dote, qualora la casa sia benestante e costumi assegnare la dote. Si intendono pure sulle modalità del pranzo nuziale, se cioè deve questo esser dato dai soli parenti dello sposo o anche da quelli della sposa e, nel primo caso se i parenti della sposa debbono pagare per le coppie della loro parte. Ciò avvenendo, sì contano le coppie, le quali consistono nella rappresentanza appaiata per sesso (per lo più marito e moglie) di ogni famiglia di parenti. Da quel giorno la ragazza entra a far la sposa, ossia è dispensata fino allo sposalizio dalle faccende domestiche e campestri, intenta solo ad ultimare l’acconcio o ad altre faccendòle per sé ’. Il giorno dello sposalizio tra i campagnoli, per ragioni d’opportunità facili a comprendersi, si fa cadere dopo lo mète’, o dopo le vellègne, per lo più nel mese d"ottobre, sino al giorno dei Santi, in prossimità della semina, per utilizzare anche l’opera della sposa. Di maggio non si celebran nozze, perchè de mnjiu ce rajia l’asini. Approssimandosi il giorno del matrimonio, gli sposi accompagnati da taluno dei genitori, si recano in città I L’usanza è tanto osservata che si suole raccontare quest’aneddoto, molto primitivo a dire il vero: una promessa sposa, visto addentare dal gatto un prosciutto, gli gridò addosso il frusti via, per fargli lasciar la preda, ma invano; sicché, senza muoversi, fini coU’esclamare: Ah, hai ragione che fo la sposa, altrimenti vedresti che cosa ti farei!... 29