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nità. Per ciò noi censuriamo alcune teorie che già si dibattono nelle nostre riviste, giacchè sulla base dello spezzamento, o dell’illusione dello spezzamento, di codeste leggi si viene a dirci: «Occorre, o signori, che nazionalizziamo gli istituti di credito e di traffico; dobbiamo impedire l’afflusso di merce e di capitale straniero accompagnati in Italia da stranieri; dobbiamo in casa nostra pensare alla salvezza di quelle industrie che ci pongano in grado di rendere armonica l’attività italiana con la preparazione militare».

Ed al riguardo si arriva perfino al vecchio Testamento rievocando la leggenda dei filistei contro Israello, comecchè questo popolo non sarebbe stato pronto con le armi, avendone i filistei soggiogate le industrie per l’aguzzamento di zappa, di spada e di vanga: e quando venne il giorno della battaglia fu allora che si accorse il popolo degli ebrei di non avere più la sua potenza nelle mani: esso fu salvato dalla fionda di David, sì, ma, solo, più tardi potette pensare ad armarsi.

Così si vorrebbe anche dire in ordine al grano nel Regno d’Italia; si vorrebbe dire, ma reputo che se, a mente calma e serena si porterà l’esame su uno dei punti che riguardano il pernio di cotesta questione, certo si dovrà andare in avviso contrario.

E codesti signori iconoclasti vorrebbero battere tutta la scienza agraria italiana, comecchè non ci sarebbe alcuno — dal Bor-