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vita contemporanea, arrestata per poco da quest crisi sanguinosa mondiale, e si disse: l’Italia deve bastare a sè stessa, e con una terza si affermava che nel commercio granario italiano la speculazione giuoca al rialzo mercè le bollette di temporanea importazione.

Io tramo il mio discorso intorno a questi punti: avrei parlato di un terzo lato del problema granario - che incombe oggi, incombeva ieri, ed, è inutile farsi illusioni, incomberà domani sulla patria nostra - del terzo aspetto, il giuridico, intorno a codesto problema il quale entra in un altro assai più grandioso, quello del rincaro generale della vita, per cui tutto il modo si agita e cerca di indagare del fenomeno le cause.

Si tratta senza dubbio di fenomeni economici; però quando per essi ai rimedi si deve avvisare, si trapassa al fenomeno giuridico, sotto il cui aspetto li avrei riguardati, fermando il mio dire sui tre punti fondamentali: trasporti, e quindi disciplina dei mezzi di trasporto; ordinamento dei mercati, e quindi limitazione e freni che dovevano e potevano essere apposti per il trapasso dal produttore al consumatore, specialmente per il grano; ed infine disciplina del rapporto tra l’intermediario grossista e il dettaglista e tra questo e il consumatore.

Ma, come ho accennato, invece di questo discorso, vengo a qualche cosa di molto più interessante per la Camera e per il paese, di molto più vivo per noi medesimi,