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[Gabella delle Tratte ridotta in oggi troppo gravosa.] Imperciocchè quanto è giusto, che ogni Suddito contribuisca al Principe una porzione di quello, che ritrae dai suoi Terreni, da suoi lavori, da suoi guadagni, altrettanto, è impossibile l’obbligarlo a dare quello, che non ha, ed a pagare le Gabella per gli scapiti, per le perdite, per le disgrazie. Quando il prezzo de Grani, prima dell’avvilimento, che prima delle quattro ultime infelici raccolte abbiamo sperimentato continuo, non solamente compensava le spese della cultura, ma dava di più il guadagno di due, di quattro scudi per Moggio, poteva al più biasimarsi come perniciosa, e condannarsi forse come troppo severa una Gabella, che la sesta, la terza parte, ed anche la metà degli utili toglieva agli Agricoltori, ma finalmente qualche parte di guadagno vi rimaneva ancora per loro.

Ma se a tempi d’oggi si vende il Grano meno di quello, che costa, se non v’è industria, fertilità di terra, felicità di stagione,