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Le rendite de luoghi di Monte, gli stipendi della Corte, della Milizia, della Curia, delle Finanze formano una ricchezza tale, che sorprende lo stupore, e mostra di avere le sue radici distese oltre gli angusti confini non solamente della Città, ma ancora del suo Territorio, ed il pretendere di mantenere queste anche col seccarsi il rimanente della Provincia, non so come possa sperarsi.

Mi sta in mente l’impegno pigliato di non proporre in favore della Maremma partito alcuno, che neppure per ombra sia di aggravio al rimanente della Toscana, deve arricchirsi quella col far fruttare i suoi terreni, col dare l’essere a quei frutti, che non vi sono, non col pascersi all’ altrui spesa. Vorrei, che Firenze, Siena, e Livorno riguardassero questa Provincia come una bottega, che potrebbono avere sotto casa ripiena di ciò che a loro suol bisognare, senza avere obbligo neppure di voltarvisi quando trovano altrove maggior piacere.