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zeranno, quasi da me pretendasi di affamare i poveri meschini, e di vedere succhiato il sangue loro da Nobili, e da Facoltosi: e questi non potranno del tutto gustare quei compensi, che sono necessarj, acciocchè non scapiti il Regio Erario, in tor via quelle Gabelle, che furono la cagione di tante rovine.

E pure talmente confido nella forza di quel vero, che io maneggio, che non darei per sospette nel giudizio di questa Causa, se non quella condizione di persone, che si pascono, dirò così, di Carni morte, cioè, che si arricchisce in un Processo, in una Cattura, nella rovina di una famiglia, o di un intiero Castello, che fabbrica nella rovina del Pubblico le sue fortune; Anzi quantunque io preveda pur troppo, che questi tali saranno capaci colle loro astuzie di impedire, che queste verità arrivino alle orecchie dei Supremi Ministri nude, e schiette, quanto bisognerebbe per l’interesse del Sovrano, e dei suoi Vassalli, mi