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sue genti arrivò la mattina a piè di Serravalle; in modo che a un tratto i Fiorentini ed esso, ciascuno dalla sua parte incominciò a salire la costa. Aveva Castruccio le sue fanterie diritte per la via ordinaria, e una banda di quattrocento cavagli aveva mandata in su la mano manca verso il castello. I Fiorentini, dall’altra banda, avieno mandati innanzi quattrocento cavagli, e di poi avevono mosse le fanterie e, dietro a quelle, le genti d’arme; né credevano trovare Castruccio in sul colle, perché non sapevano ch’ei si fusse insignorito del castello. In modo che, insperatamente, i cavagli de’ Fiorentini, salita la costa, scopersono le fanterie di Castruccio, e trovoronsi tanto propinqui a loro, che con fatica ebbono tempo ad allacciarsi le celate. Sendo pertanto gli impreparati assaltati dai preparati e ordinati, con grande animo li spinsono, e quelli con fatica resisterono; pure si fece testa per qualcuno di loro, ma, disceso il romore per il resto del campo de’ Fiorentini, si riempié di confusione ogni cosa. I cavagli erono oppressi dai fanti, i fanti dai cavagli e dai carriaggi; i capi non potevono per la strettezza del luogo andare né innanzi né indietro, di modo che niuno sapeva in tanta confusione quello si potesse o dovesse fare. Intanto e’ cavagli, che erono alle mani con le fanterie nimiche, erano ammazzati e guasti sanza potere difendersi, perché la malignità del sito non gli lasciava; pure più per forza che per virtù resistevono, perché, avendo dai fianchi i monti, di dietro