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 1862  481

Era alto una canna e largo 12 palmi. Vi erano due bengala ed un gran botto preparato per esplodersi, e vi si leggeva: «Viva Vittorio Emanuele re d’Italia, viva il re di Portogallo».

La Polizia se ne accorse e lo fece togliere.

Al teatro Argentina, dopo il primo atto di musica, dal 4° ordine, furono gettati circa un centinaio di fogli a stampa, tricolori, contenenti una epigrafe in onore della principessa Pia.

Questa era del tenore seguente:

Esultate o Nazioni
Germe fecondo della Gran Madre Latina
Il nodo solenne che avvince
Luigi I Re dei Lusitani
A Maria Pia di Savoia
Figlia diletta
Di Vittorio Emanuele II
Liberatore e Re d’Italia
Restringe i vincoli a noi comuni
D’origine di civiltà di gloria.

Nell’eroica terra dei Camoens e dei Gama
Vanne felice o giovinetta reale
T’accompagnano i voti dei popoli
Dall’invitto tuo padre
Tornati in forza ed unità di Nazione
Dopo secoli di patito servaggio.
Roma
Nell’augurarti costante prosperità
E letizia di prole generosa
Trova conforto all’oppressione
Imposta e mantenuta
Da soverchiante forza straniera.