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non che

Materiali Achille, antiquario,
Manselli Stefano, portiere del Venanzi1.


12 Aprile. — Ai 7 corrente, i Francesi stanziati a Palestrina arrestarono 32 individui avviati verso il confine napolitano.

Trovarono che ciascuno di essi era possessore di sei ducati, che dissero di aver ricevuti in Roma da un prete per andarsi ad arruolare alla banda di Chiavone.

Francesco II fece distribuire ad alcuni militi francesi decorazioni per mezzo del generale Goyon.

Altre ne inviò Vittorio Emanuele per alcuni che si erano distinti in fatti d’armi con i reazionari.

Si dice che il generale Goyon respinse queste ultime.

Si aggiunge da alcuni che sui primi della caduta settimana, mediante ordine dell’imperatore, il generale abbia dovuto ritirare dai diversi suoi soldati le decorazioni di Francesco II e distribuire, invece, quelle di Vittorio Emanuele.


  1. Pel processo contro il Venanzi e il Fausti, di iniquità senza esempio, come giustamente lo giudicò il Comitato nazionale romano, e con lui l’Europa civile, noi rimandiamo il lettore alla pubblicazione fattasi dal Comitato stesso col titolo:
          Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari Diotallevi nella causa Venanzi-Fausti ed altri documenti relativi, pubblicati con considerazioni e note dal Comitato Nazionale Romano. — Edizione popolare. — 1863.