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10. — Dai 2 del corrente marzo incominciò la dimostrazione del non fumare.

Domenica, 4, non si vide più alcuno col sigaro.

Tutti, invece, con piccole pipe democratiche, con tabacco francese.

Alcuni, che azzardarono di fumare il sigaro, furono insultati, schiaffeggiati, bastonati.

Si dice che ad uno, presso piazza di Venezia, fu data una coltellata; ad un conte Malatesta, per lo stesso oggetto, uno schiaffo.

I tabaccai ed i venditori ambulanti furono posti in uno stato di disperazione. I tabaccai al Corso vendettero in giornate intiere due o tre sigari.

Per contro dimostrazione, essendosi adottata la misura di far fumare i birri e i gendarmi, ne avvenne che alcuni pochi, che volevano proseguire l’uso del sigaro, vennero costretti ad abbandonarlo per non essere confusi tra la bassa Polizia.


16. — Nella notte dal 14 al 15 marzo, si trovarono, per la città, centinaia di targhette, stampate a caratteri cubitali:

«Unione
alla Monarchia Costituzionale
del Re Vittorio Emanuele».

Se ne rinvennero anche altre col motto;

«Adesione
al Governo Costituzionale
del Re Vittorio Emanuele».

Si assicura che, per Roma, ne siano stati sparsi circa 800 esemplari.