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Si dice che in Velletri, Viterbo, ecc., tali fogli furono riempiti di migliaia di firme.

Nel giorno 24 corrente, presso la [[:w:Chiesa della Natività di Gesù|chiesa degli Agonizzanti]], fu trovato scritto: «Duomo del Governo pontificio».

Nel giorno 26 corrente, presso la statua di Pasquino, fu trovato un piccolo shako tricolore.

In seguito alla dimostrazione del 22, si eseguirono varii arresti.

Ai 26 si sparse, generalmente, la voce che nella sera doveva aver luogo altra clamorosa dimostrazione con bandiere tricolori, alla quale avrebbe preso parte un intiero battaglione francese.

Quindi, nelle ore pomeridiane, girarono forti pattuglie per prevenire qualsiasi disordine.

La ritirata ebbe luogo con straordinario aumento di forza armata; non ostante, una moltitudine di persone seguì il concerto musicale, ma sempre silenziosa, e nulla accadde.

Nella sera dei 27, ad evitare anche la suddetta dimostrazione silenziosa, appena mossa la ritirata i gendarmi pontifici tirarono un cordone alla imboccatura del Corso proibendone il passaggio a chicchessia.

Come si accennò precedentemente, all’epoca della guerra si aprirono soscrizioni di bajocchi 20 per offrire ai due Sovrani belligeranti1 due spade.

Le medesime furono commesse al valente artefice gioielliere Castellani ed ora, ultimate, trovansi già depositate nel Casino francese.


  1. Napoleone e Vittorio Emanuele.