- La Stampa
- Io sono la Stampa.
- Pulcinella
- Quando è così, non facciamo niente. Noi appena sappiamo leggere, e non possiamo fare da stampatori.
- La Stampa
- Non importa, non importa: la stampa ha bisogno di gran gente, e nella mia Bottega ci è pane per tutti. Si lavora giorno e notte, e con tutto ciò non si arriva a tempo.
- Il Dottore
- Come mai trovate tanti lavori?
- La Stampa
- Per effetto della libertà della stampa.
- Pulcinella
- Cosa vuol dire la libertà della stampa?
- La Stampa
- Vuoi dire che ognuno è padrone di pubblicare con le stampe tutto quello che gli piace.
- Il Dottore
- S’intenderà sempre di cose lecite e oneste.
- La Stampa
- Tutto vi dico, tutto, senza nessuna eccezione. Oscenità e porcherie di ogni sorte, scritti incendiarii e inviti a ribellarsi contro il governo, dottrine infami, pazze e scandalose, bestemmie contro Iddio e contro i Santi, tutto è permesso dalla libertà della stampa.
- Il Dottore
- Questa non si chiama libertà, ma licenza e sfacelo generale del buon costume e della pace del mondo.
- La Stampa
- Tant’è; nei regni costituzionali non si può stare senza la libertà della stampa.
- Il Dottore
- E perchè nei paesi della costituzione ci ha da essere questo sfrenamento detestato dalla morale, dalla pietà, e dal buon senso?
- La Stampa
- Perchè il popolo è sovrano, e vuol essere libero di parlare a suo modo. Cosa sarebbe la libertà di una nazione se il popolo non fosse padrone nemmeno della sua voce?
- Il Dottore
- La voce ha da essere libera per tutti, ma si ha da trovare un modo di moderare gli abusi. Se un pazzo e scellerato andasse urlando e bestemmiando per le strade, e salito sui palchi invitasse la plebe ad abbruciare la città, sarebbe contro la sovranità e la libertà del popolo farlo tacere e metterlo in prigione?
- La Stampa
Non so dirvi di questo, ma so che la libertà della stampa è una prerogativa essenziale della