per venticinque anni di trionfi, volete che la temano al tempo di Luigi Filippo, e mentre nelle strade di Parigi si vedono tuttora le pedate dei soldati russi e tedeschi? Al contrario la Francia teme essa stessa, ed i francesi fanno i bravacci, ma quando sentono nominare i Cosacchi, si pisciano dentro i calzoni.
- La Guerra
- Sarà dunque per risparmiare le spese.
- La Moderazione
- Neppure. Tutte le potenze stanno sul piede di guerra, e questo stato di diffidenza armata costa assai più di quanto costerebbe una buona guerra guerreggiata davvero.
- La Guerra
- Forse hanno temuto che i loro popoli non volessero secondarli, e che mettendo il mondo a rumore si ribellassero anch’essi?
- La Moderazione
- Non dovrebb’essere nemmeno questo, vedendosi che i principi confidano nei loro popoli, giacchè accrescono smisuratamente il numero dei soldati che alla fine sono popolo anch’essi. E poi se si teme che lo spirito della libertà possa corrompere i popoli, più si lascierà soffiare alla Francia e più ci sarà da temere per la seduzione dei popoli.
- Il Mondo
- Ma dunque perchè i principi non provedono alla mia quiete e alla loro sicurezza, e non fanno la guerra?
- La Moderazione
- Io non so cosa dirvi; so solamente che la guerra non c’è più, e che adesso al mondo tutto ha da essere moderazione.
- Il Mondo
- Figliuola mia, parliamoci chiaro. Negli affari grandi voi siete stata sempre poco rispettata anche quando avreste potuto giovare, e crederete che si pensi a voi davvero quando la troppa moderazione può produrre la rovina del mondo? No no, quì sotto ci sta qualche mistero.
- La Moderazione
- Anch’io ho immaginato alcuna volta di essere un burattino mosso da qualche mano invisibile, ma intanto le cose vanno così, e tutto all’improvviso la moderazione è diventata la padrona del mondo.
- La Guerra
- Dunque io non mi posso più muovere?
- La Moderazione
- Neppur per sogno.
- Il Mondo
- Dunque se si abbrucia una casa non si può correre ad estinguere il fuoco?