- Il Turco
- Sì; un galantuomo deve impedire il sangue tenendo le mani alla parte che ha torto, ma non già dando sulla testa a quello che ha ragione.
- Il Giudizio
- Si può cercare qualche via di concordia.......
- Il Turco
- Sibbene; ed io mi sono prestato a tutto. Ho offerto di perdonare ai ribelli, di accordar loro nuovi privilegi, e di stabilire nella Grecia un reggimento mansueto e benigno, ma non si è trattato di domande e di patti discreti. Si vuole che io rinunzi per sempre alla sovranità della Grecia, e come si suol dire che mi carpisca i baffi da me medesimo. Un uomo che non abbia perduto qualsivoglia sentimento di dignità prima di assoggettarsi a questa prepotenza si lascia piuttosto impalare.
- Il Giudizio
- In fondo la ragione sta dalla parte vostra, ma signor Turco mio caro, al mondo non basta la ragione, vi vuole ancora la prudenza. Voi non avevate forza bastante per misurarvi con quelle tre potenze riunite.
- Il Turco
- È vero, ma stavo in buona amicizia con esse, e sapevo che i loro sovrani sono giusti, moderati e fedeli. Chi avrebbe mai creduto che tre principi battezzati venissero senza motivo e senza giustizia ad assassinare un povero circonciso che non dava loro fastidio, e stava in pace e in amicizia con loro?
- Il Giudizio
- Direste bene se fossero sempre i principi quelli che comandano nei loro stati, ma il gabinetto.... la Politica....
- Il Turco
- Anche a questo ho pensato, e non crediate che sotto ai turbanti, dei turchi ci siano tante zucche spagnuole. Ma ditemi in coscienza vostra avreste immaginato mai che le legittimità della Europa accorressero in soccorso della rivoluzione, la quale minaccia di subbissarle tutte?
- La Libertà
- La rivoluzione della Grecia è una cosa tutta diversa dalle altre.
- Il Turco
Tacete sgualdrina sfacciata e bugiarda. La rivoluzione della Grecia è dell’istessissimo parentato delle altre, e se non fosse così, non avrebbe ottenuto