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NOTTE. 243

Sii questa terra, ei vi discuopre appena
60De’ più gran Re le coronate fronti
Questi monarchi, e i loro schiavi ei vede
Qual greggia insiem confusa, e che si cela
TNV cupi seni di rimota valle:
E quanto è lieto, e quanto Ya superbo,
65Che ne schiavi, uè regi egli somiglia!
Ei di credere appunto allora ardisce,
Che la Vera virtude in lui s’annida.
Sì, ch’ei sol la possiede: egli ia se stesso
Tenta compir l’immagine del Nume,
70E dan le cure sue l’ultima tinta
A’ segni angusti, che natura impresse»,
La virtude di quei, che il mondo appella
Onesta gente, è sol virtù mentita,
Falso color, che i loro vizj indora,
75Il lor sembiante il proprio cor nasconde t
Che svelato sarebbe orrido oggetto ...
Senza rossor del giusto il cor si mostra.
Nè in se racchiude nascondiglio impuro,
Ch’abbia timor di penetrante raggio,
80Ma i inerti suoi nel più profondo cela
Del Palma lieta, e su quest'alma un velo
La modestia spiegando, ad esso, invola ...:
Quasi ogni lode. Indifferente ei resta?
Se l’avvilisca il mondo, ovver lo innalzi
85Nè pet- giudice accetta altri che Dio..
Sea lui s’offre talora onor sublime,
Se ascender debba a lutìiinosi gradi,
Superbo ei non divieti del ricco manto.,
Che nasconde qua! è chi yanne adorno .
90Questa luce straniera egli rigetta,
È nel centro del cor cerca qual sia
Il suo merlo rea!, nè ia se mirando,
Pregio maggior dell’est uomo, ammira
Questo pregio così, che à sdegno .avrebbe
95Scendere alla viltà i % superbo .
Ciò, che splende un sol giorno, un giorno ha vita
Basta a’ mondani, ogni lor brama appaga