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8 saprei dirlo con esattezza, essendo affatto muta su questo punto ogni testimonianza. Dirò bensì che dalla rasseg-na fatta sui piani di Dorisco, la somma totale di quell’ esercito risultò di centosettanta miriadi d’uomini. Il quale risultato si ottenne col seguente procedimento. Incominciarono, cioè, dal radunare in un luogo solo diecimila uomini ben contati: e dopo averli serrati insieme il piìi strettamente che era fattibile, disegnarono un circolo intorno a loro. Quindi, rinviati i dieci mila primieramente descritti, innalzarono sulle traccie del disegnato circolo un muricciuolo tanto alto da arrivare all’ombelico dell’uomo. Il che fatto, altri (quanti ce ne potevan capire) introdussero entro quel chiuso, e poi altri e poi altri, infino a che non pervennero in questo modo alla totale enumerazione di tutto l’esercito. E dopo averlo calcolato nel suo complesso, si fecero anche a descriverlo per ordine di nazioni.
61. I diversi popoli che militavano sotto la guida di Serse, erano i seguenti. Primieramente i Persiani, i quali andavano vestiti ed armati in questa maniera. Portavano in capo delle, così dette, tiare, specie di berretti flosci e pendenti; e il corpo involgevano in vesti fornite di maniche e variopinte, che facevano anche la figura e l’ ufficio di corazze ferrate a squame di pesce (10). Avevano poi brache per protegger le coscie, e in luogo di scudi alla foggia nostra, usavano targhe quadrate con teste di vimini. Pendevano loro di dietro i turcassi; corte le aste, grandi gli archi, le freccie di canna; e, finalmente, tenevano al fianco destro sospeso un pugnale dalla cintura. Avevano per loro duce Otane, padre di Amestri moglie di Serse. E anticamente dai Greci erano chiamati Cefeni;