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26più eminente degli altri, e riuniti intorno a sé i convocati; eglino presero posto in quell’ordine che, secondo la dignità di ciascuno, aveva il re medesimo stabilito. Veniva primo il re de’Sidonl; stavagii accanto il re dei Tiri, e così di seguito. Come poi si furono tutti seduti nell’ordine sopradescritto, Serse incaricò Mardonio d" interrograre e tentare ciascuno di loro sulla quistione: se credevano o non credevano opportuna una battaglia navale.

68. E quando Mardonio, incominciando dal re di Sidone, si fece a interrogarli a uno a uno sulla proposta materia, tutti, ad eccezione di Artemisia, si trovarono concordi nell’opinione che si dovevano affrontare i Greci sul mare. Ma Artemisia parlò in questo modo: Di’ al re, o, Mardonio^ che io ti commetto di ripetergli le seguenti parole: La parte non piccola da me sostenuta nelle battaglie navali combattute presso l’Eubea, e il lustro non mediocre delie mie gesta, credo che mi diano il diritto, Signore, di aprirti scbiettamente l’animo mio intorno a tutto ciò che io reputo piii conducente e appropriato al trionfo della tua causa. Ti dico dunque; Risparmia le tue navi, Serse, e non pensare a dar battaglia navale. Perchè i Greci sono tanto superiori ai Persiani, quanto un uomo può essere superiore a una donna. Oltredichè, qual bisogno v’ha che tu ti avventuri al cimento di una lotta marittima? Non possiedi già l’Attica ( scopo principalissimo della tua impresa), e non tieni, si può dire, in pugno tutta l’altra Grecia? Imperocché nessuno più ti resiste; e queUi che ti resistettero fino ad ora, hanno già avuta la sorte che meritavano.

E nemmeno ti tacerò, come io credo che si svolgeranno