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tarono le lunghe veglie del verno e fecero penetrare non scarsi raggi di cultura nelle rozze menti della classe lavoratrice.

Al presente il Palazzo della scienza conta 60 mila opere, consistenti in libri educativi e scentifici, commedie, drammi, romanzi e poesie: Ma la storia, come quella che ne mostra i grandi esempi e le grandi virtù, ed è più atta a cementare e corroborare le tradizioni nazionali nelle menti del popolo, ne forma l’elemento principalissimo e trovasi rappresentato da circa 8 mila volumi.

Tutte le scoperte e specialmente le moderne invenzioni che furono patentate, e sono in N.° di 33 mila, trovansi ivi raccolte colle relative spiegazioni all’oggetto di sviluppare più facilmente nella classe artigiana il genio per la meccanica. Questa collezione ebbe in un anno 37 mila richieste; il qual fatto solo basterà a dimostrare la non ordinaria utilità di questo ramo di studi. Aggiungasi a tuttociò un buon numero di giornali industriali positivi e pratici che si occupano in specie dei più interessanti miglioramenti delle industrie e così delle più utili destinazioni dei fondi produttivi, del lavoro e del capitale: non meno che giornali politici i quali danno semplice notizia dei fatti riguardanti i rapporti fra il potere dirigente e i cittadini, e discutono con dignità e moderazione non tanto gli interessi internazionali quanto anche tuttociò che attiene al miglioramento della pubblica Amministrazione.

Per ultimo, circa 6 mila delle migliori opere di Politica e di Commercio vi trattano le questioni correnti del giorno, cui accennano i giornali, le quali possono esservi studiate nelle loro origini e nelle loro ramificazioni in modo da guidare la intelligenza pubblica ad una giusta opinione sopra ogni genere di affari, ed a rendere illuminato ogni singolo cittadino, tanto da non rimaner vittima della malizia e delle passioni altrui nè cieco strumento delle ambizioni o delle mène dei partiti.

Lo stesso dovrebb’esser fra noi. — Oggi che la caratteristica dell’epoca in cui siamo, è il raffinamento dei prodotti e il miglioramento dei mezzi di produzione, non dovrebbesi mancare di far palese al popolo i nuovi trovati, le nuove scoperte, le nuove economie di tempo e di forze, le quali messe alla portata del medesimo, formerebbero il campo su cui dovrebbe principalmente esercitarsi l’attività dell’operaio.

L’Economia poi sì pubblica che domestica come quella che tocca i più difficili problemi e le più vitali questioni sulla ricchezza e prosperità delle nazioni e proclama il lavoro, la previdenza ed il risparmio, è studio importantissimo pella moderna società eminentemente industriale in cui sembra che gli uomini stanchi di dominarsi a vicenda, rivolgano la loro attività a dominar la natura; onde non a torto scriveva il gran De Gerando1 che un buon manuale di

  1. Trattato della Publica Beneficenza.