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cielo. Non altrimenti è ora recentemente accaduto per una scoperta da me fatta a quella del Sig. Herschel simile pienamente. All’annunzio del nuovo Ospite celeste, stromenti, calcoli, vigilie, tutto si è posto in opera per accertarne la sua esistenza, per riconoscerlo, determinarlo. E poichè vi si è giunto presto e felicemente; le circostanze, che riguardano questo fatto sì singolare, se debbono per una parte molto interessar gli Astronomi, non possono per l’altra non essere care alla Sicilia, a cui esso appartiene. A ragione quindi mi lusingo, che grato sia per esserle sommamente un breve ragguaglio delle medesime, tanto più, che a cagione della sua località, e del costume, reso ora mai comune, che ciascuno scriva nella propria lingua; tardi solo, e difficilmente potrebbe altronde saperle. Esporrò dunque colla maggiore semplicità, e verità ciò, che intorno a questo soggetto, fuori e quì, per quanto da me si sappia, si è pensato, tentato, e fatto prima, e poi.